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È un testo, questo di Dell'Orfano, che dice a chiare lettere: "Nazzaro non deve, non può restare sepolto, chiuso negli scaffali polverosi di biblioteche. Nazzaro è un patrimonio di valori cui attingere oggi, epoca di passioni tristi, di pensieri deboli". Il nostro scrittore ci ha insegnato, come si evince dall'analisi di Dell'Orfano, che si ha bisogno di desiderare, di quel desiderare che deriva dal latino sidera, stella. Dell'Orfano, è andato sui luoghi dove questa poesia zampilla, ne ha sentito il fascino, la suggestione delle parole. È un testo originale dunque, che fa affiorare e scoprire fonti, radici, culture, letterature che Nazzaro sa attraversare. Basti pensare come lo scrittore di Chiusano era ammiratore dell'austriaco Stefan Zweig e come questi "un genio dell'amicizia". Fine conoscitore del mondo dell'arte, ma estremamente attento, come rivela Dell'Orfano al mondo classico, capace non solo di scoprire ma anche di incoraggiare e sostenere nuovi talenti.
